Lo Chemin de Fer: storia del gioco e le regole (4° parte)

Uno dei giochi più amati nei casinò, è senza dubbio lo Chemin de Fer. Partite leggendarie e curiosi aneddoti di un gioco che continua a richiamare l’attenzione degli appassionati. Non esiste un casinò al mondo, senza un tavolo per questo gioco.Lo Chemin de Fer ha conquistato ben presto l’Europa, ma è nei grandi casino statunitensi che arriva il successo definitivo. Nei primi anni trenta scoppia la mania dello Chemin de Fer e con essa anche la passione per tutte le sue varianti. Ma vediamo le principali regole.

Il banco

Nello Chemin de Fer, il Banco è solitamente tenuto da uno dei giocatori che prendono parte al gioco, tratto distintivo rispetto al Baccarat. Lo scopo del gioco è quello di battere il Banco raggiungendo un punteggio il più possibile vicino a 9. Si gioca con 6 mazzi standard di carte francesi che vengono mescolate ad ogni turno di gioco.Dato che i giocatori rivestono il ruolo del banco è necessario che questo passi di mano e quindi venga tenuto a turno. Il punto massimo che si può ottenere nello Chemin de Fer è 9, mentre quello minimo è 10.

Chemin de Fer

Il punteggio

Il giocatore che tiene il banco punta una somma che gli altri possono chiamare totalmente o parzialmente fino a quando l’intero importo non venga comunque coperto. Nello Chemin de Fer è molto importante conoscere il valore delle carte: il dieci e le figure valgono 0, mentre le altre carte mantengono il loro valore nominale compreso l’asso che vale uno.Poiché sono validi solo i punteggi inferiori a dieci, per calcolare il punto bisogna non computare le decine quindi ad esempio se un giocatore ha un totale di 18 fatto con due nove il suo punteggio sarà 8 ossia 18-10: dunque di fatto, come del resto nelle sue varianti, non c’è la possibilità di sballare.

Il gioco

Le norme dello Chemin de Fer prevedono che questo gioco si svolga tra un certo numero di giocatori, che va da un minimo di 2 a un massimo di 9; i contendenti siedono intorno a un tavolo, ma possono puntare anche i giocatori che stanno in piedi vicino al tavolo. In questa sfida che si disputa, tra banco e il resto dei giocatori, il banco cambia quando uno dei contendenti vince e sarà lui stesso, cioè proprio il vincitore, a gestirlo nella mano successiva. Secondo il regolamento dello Chemin de Fer, le scommesse vanno fatte tutte prima della distribuzione delle carte. Il banco distribuisce due carte a sé ed all’avversario che può chiamare carta o decidere di tenere il punto che ha in mano. Se il punteggio delle prime due carte è 8 o 9 non può essere chiamata la terza carta. Se uno dei giocatori avversari del banco riesce a fare 8 punti, dovrà proclamare a voce alta “le petit”, mentre se fa 9 punti dichiarerà a voce alta “le brutal”.

Lo Chemin de Fer: storia del gioco (3° parte)

Uno dei giochi più amati nei casinò, è senza dubbio lo Chemin de Fer. Partite leggendarie e curiosi aneddoti di un gioco che continua a richiamare l’attenzione degli appassionati. Non esiste un casinò al mondo, senza un tavolo per questo gioco.Lo Chemin de Fer ha conquistato ben presto l’Europa, ma è nei grandi casino statunitensi che arriva il successo definitivo. Nei primi anni trenta scoppia la mania dello Chemin de Fer e con essa anche la passione per tutte le sue varianti.

Le Origini

Lo Chemin de Fer affonda le sue origini in tempi molto lontani; si narra che il gioco venne inventato e praticato per la prima volta durante il periodo medioevale in Italia, ma non con i classici mazzi di carte francesi con i quali viene giocato oggi, bensì con i tarocchi.
A queste carte particolari, venne associato un uso diverso rispetto a quello di predire il futuro e durante quegli anni vennero impiegate per giocare a Chemin de Fer; va considerato che durante il medioevo i tarocchi venivano considerati oggetti molto preziosi, incisi da maestri artigiani ed è per questo che lo Chemin de Fer assunse da subito una connotazione piuttosto elitaria.

Chemin de Fer bis

L’Europa casa naturale dello Chemin De Fer

Indubbiamente la patria dello Chemin è l’Europa, nonostante il gioco abbia conosciuto una diffusione straordinaria negli Stati Uniti ed in Sud America. Il nome Chemin de Fer venne coniato in Francia dove intorno al 1400 viene reso famoso dal re Carlo VIII, che ne fa il gioco ufficiale di corte. Anche in seguito il gioco viene praticato soprattutto tra i nobili e conosce un periodo di assoluto splendore nel Settecento in cui spopola alla corte del re di Francia.

Nato in Italia ma cresciuto in Francia

Dunque, benché nato nel Belpaese, lo Chemin de Fer deve alla Francia la sua consacrazione. non per nulla l’espressione francese con cui lo si indica ha origine dal “sabot” ( il contenitore in cui sono collocate le carte e da cui vengono distribuite), per il fatto che passa da un giocatore all’altro muovendosi come una locomotiva.

Paese che vai, nome che trovi

Da questo momento in poi la diffusione dello Chemin de Fer è inarrestabile e presenta anche una particolarità, che non si riscontra negli altri giochi d’azzardo. Il gioco viene chiamato in modi diversi a seconda della nazione nel quale viene giocato. Nascono così lo “Shemmy” inglese ed il Baccarat Americano, ma anche il Punto Banco originario del Sud America e precisamente dell’isola di Cuba.

Lo Chemin de Fer: storia del gioco (2° parte)

Uno dei giochi più amati nei casinò, è senza dubbio lo Chemin de Fer. Partite leggendarie e curiosi aneddoti di un gioco che continua a richiamare l’attenzione degli appassionati. Non esiste un casinò al mondo, senza un tavolo per questo gioco.Lo Chemin de Fer ha conquistato ben presto l’Europa, ma è nei grandi casino statunitensi che arriva il successo definitivo. Nei primi anni trenta scoppia la mania dello Chemin de Fer e con essa anche la passione per tutte le sue varianti.

Un gioco amatissimo dai VIP 

Lo Chemin De Fer, da sempre affascina i personaggi famosi del jet-set e del mondo dello spettacolo o dell’imprenditoria: così, a partire dagli anni Quaranta fino ad arrivare agli anni Ottanta fu molto apprezzato e giocato da Dino De Laurentiis, famoso produttore cinematografico italiano ed esperto giocatore di azzardo insieme a Darryl Zanuck, produttore di cinema californiano, e a Gianni Agnelli, patron della casa automobilistica torinese FIAT, anche lui davvero patito di Chemin de Fer.

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Pupo e la sua bancarotta allo Chemin

Anche in tempi più recenti personaggi pubblici sono stati coinvolti dal gioco, spesso al punto da contrarre grossi debiti o avere problemi sul lavoro o anche più gravi a causa della smodata passione per lo Chemin de Fer. Basti pensare a Pupo, il cantante fiorentino, che anni fa proprio per la sua mania per l’azzardo, anche per lo Chemin de Fer, arrivò quasi alla bancarotta e perfino vicino al suicidio. Come ha raccontato pubblicamente dopo essere guarito dalla febbre del gioco, dovette vendere tutto quello che aveva per pagare i debiti di gioco e gli strozzini cui si era rivolto per farvi fronte e continuare a giocare; fu soprattutto grazie all’aiuto di diversi generosi amici, alcuni pure conosciuti, che riuscì a risollevarsi e a ripartire.

Omar Sharif giocatore nei film e nella vita reale

Non tutti sanno che pure Omar Sharif, attore conosciuto soprattutto per la sua straordinaria interpretazione nel film “Il Dottor Zivago” ed oggi anziano (ormai ottantenne), è stato grande appassionato di giochi da casinò, specie di Bridge e di Chemin de Fer: così ha avuto un ruolo da protagonista anche in entusiasmanti e infinite partite Chemin de Fer, che si sono svolte nelle sale di molti casino in terra francese, tra cui il Casino Deauville.

Lo Chemin de Fer: storia del gioco (1° parte)

Uno dei giochi più amati nei casinò, è senza dubbio lo Chemin de Fer. Partite leggendarie e curiosi aneddoti di un gioco che continua a richiamare l’attenzione degli appassionati. Non esiste un casinò al mondo, senza un tavolo per questo gioco.Lo Chemin de Fer ha conquistato ben presto l’Europa, ma è nei grandi casino statunitensi che arriva il successo definitivo. Nei primi anni trenta scoppia la mania dello Chemin de Fer e con essa anche la passione per tutte le sue varianti..

Una passione italiana per lo Chemin de Fer 

Tra i casinò terrestri, le più importanti e avvincenti partite allo Chemin de Fer si son giocate e si disputano tuttora al Casinò de la Vallée di Saint-Vincent, dove si sono svolte grandi sfide tra i giocatori più famosi in tornei internazionali e si è registrato il maggior incremento del livello di gioco.Non da meno in questo senso anche il Casino di Sanremo, la città dei fiori famosa soprattutto perché ogni anno vi ha luogo il Festival Internazionale della Canzone Italiana, detto anche Festival di Sanremo, ma anche appunto per la sua casa da gioco, in cui annualmente sono ospitate celebri e molto frequentate gare di Chemin de Fer.

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Lo Chemin online; quando l’innovazione va a braccetto con la tecnologia

Attualmente il gioco è presente in tutti i casino sia terrestri che online, ma è indubbiamente sulle piattaforme online che ha conosciuto le più importanti evoluzioni.Grazie alla tecnologia sempre più avanzata oggi è possibile giocare a Chemin de Fer in modalità con live dealer nel quale si interagisce con un croupier vero, non virtuale, o con chat al tavolo o ancora in modalità multiplayer ed i casinò online hanno contribuito anche a creare nuove versioni del gioco per attualizzarlo.Nasce così il Mini Baccarat, versione che consente puntate ridotte e risulta quindi accessibile a tutti i giocatori. Oggi tutti i migliori casino online continuano a proporre questo straordinario gioco e chissà quante sorprese sono ancora in attesa di essere rivelate.

Chemin sinonimo di Vip

Lo Chemin De Fer, essendo comunque un gioco molto costoso e “riservato” a portafogli grandi, ha ammaliato da sempre personaggi famosi e vip. Un passione quasi naturale, per coloro che possono permettere di far ballare cosi tanti soldi al tavolo da gioco. Ma questa è una storia che vi parleremo nelle prossime puntate.

WSOP 2016: Il Colossus II non batte il record di un anno fa. 21.613 iscritti per 10.805.500$ di prizepool

L’assalto al record di un anno fa è andato a vuoto. Ma resta pur sempre un grandissimo risultato quella della seconda edizione del “$565 Colossus II No-Limit Hold’em”, evento#2 delle WSOP 2016 che ha avuto il merito di metterne a sedere 21.613. Non è bastato però per superare il record di 12 mesi fa, quando in 22.373 risposero presente all’appello. Resta comunque il secondo evento più grande di sempre e con 10.805.500 dollari di montepremi, superando i 7 milioni garantiti.

Sei round di qualificazione 

Per evitare “ingorghi” ai tavoli come lo scorso anno, le WSOP hanno optato per l’edizione in corso sei day1, con 5.000 gettoni di partenza, livelli da 30 minuti per un totale di 18 giocati e infine la possibilità di raggiungere la zona premi già nel corso del primo giorno di gara. Infatti “In the Money” ci sono andati il 15% dei partecipanti di ogni singolo field. In tutto hanno raggiunto il day2 in 846. Ci attende quindi una lunghissima discesa verso il day3.

WSOP 2015 Sala bis

Italia a singhiozzo 

Partenza non proprio memorabile degli azzurri in questo evento. Sono appena tre i giocatori italiani che hanno staccato il pass per il day2. Walter Treccarichi promosso dal Day1C, Andrea Buonocore che si mette in luce nel flight E, mentre dall’ultimo round emerge Niccolò Steffanini. Si sono fermati a premio invece Antonio Mitrotta e Max Pescatori. Mitrotta fra l’altro ha fatto ITM due volte, sia nel day1A e sia nel day1C. Ma in entrambi i casi ha mancato l’accesso al day2.

1 Milione assicurato al futuro campione 

Il biglietto da visita della seconda edizione del Colossus era di quelli importanti. 7 milioni di dollari garantiti nel prize pool e uno assicurato al campione. Dopo i sei round di qualificazione, il montepremi deve essere ridisegnato in base al numero dei qualificati. In attesa quindi di conoscere il payout ufficiale, c’è da attendersi ben più del milione stabilito alla vigilia, al primo classificato. Partenza a razzo per la 47° edizione delle WSOP.