Le origini delle moderne carte da gioco

Tutti usiamo le carte da gioco per divertici nei casinò o casa, ma chi di noi sa come sono nate e come si sono modificate nel corso della storia? Ecco per voi una piccola lezione con curiosità e aneddoti sulle origini delle carte. Dobbiamo tornare indietro di parecchio, fino all’antica Cina.

In verità c’è molta incertezza sulla nascita delle carte da gioco. C’è chi sostiene che bisogna tornare indietro addirittura agli antichi egizi. Le prime testimonianze del loro uso risalgono probabilmente però alla Cina, poco dopo l’invenzione della carta, attorno al X secolo. Le antiche cinesi ‘carte moneta’ avevano tre semi: Jian o Qian (monete), Tiao (stringhe di monete), Wan (diecimila), e a questi si aggiungevano altre tre carte singole, cioè Qian Wan (Migliaia di Diecimila), Hong Hua (Fiore Rosso) e Bai Hua (Fiore Bianco). Queste erano rappresentate da ideogrammi con numerali da 2 a 9 sui tre semi. Lo studioso Wilkinson suggerisce che le prime carte siano state in realtà denaro reale e che fossero contemporaneamente lo strumento di gioco e la posta scommessa.

Carte

I contatti con i Mamelucchi

Il tempo ed i modi dell’introduzione delle carte da gioco in Europa è oggetto di discussioni. È probabile che le antenate delle moderne carte da gioco siano arrivate in Europa attraverso i contatti con i Mamelucchi egiziani alla fine del XIV secolo, e per quell’epoca avevano già assunto una forma molto simile a quella odierna. In particolare il mazzo dei Mamelucchi conteneva 52 carte, che formavano quattro semi: Jawkân (bastoni da polo), Darâhim (denari), Suyûf (spade) e Tûmân (coppe). Ogni seme conteneva dieci carte, numerate da 1 a 10, e tre figure (o carte di corte) chiamate malik (re), nā’ib malik (viceré) e thānī nā’ib (secondo viceré).

Le figure mamelucche mostravano disegni astratti senza ritrarre persone (a causa della legge islamica che vietava di ritrarre figure umane), ma riportavano il nome di ufficiali dell’esercito. Un mazzo completo di carte da gioco mamelucche risalente al XV secolo fu scoperto da Leo Ary Mayer nel Topkapi Sarayi Museum di Istanbul nel 1939; comunque le sue carte corrispondono a quelle di un frammento di mazzo datato tra il XII e il XIII secolo. Ci sono alcune prove che suggeriscono che questo mazzo si sia evoluto da un mazzo precedente composto da 48 carte che aveva solo due figure per seme ed alcune altre prove sembrano suggerire che le prime carte cinesi arrivate in Europa siano passate per la Persia che a sua volta ha influenzato i Mamelucchi.

La teoria sui lingotti romani

Esiste anche una nuova teoria che vuole che le carte da gioco derivino direttamente da lingotti romani conosciute come aes signatum (minerale – rame o bronzo – contrassegnato, del peso di circa 1,5 kg), dato che su questi lingotti di forma rettangolare vi sono, tra varie figure, un sole (o anche un’aquila), una spada, un bastone ed una coppa. Secondo quanto sostenuto in questa ipotesi gli assi e i relativi semi sarebbero direttamente ispirati ad antichissime monete romane chiamate Assi.

Queste monete non sarebbero mai entrate nella ricostruzione storica in quanto praticamente sconosciute. Per questo motivo chi in passato aveva sostenuto questa tesi si era poi dovuto rassegnare davanti all’impossibilità di produrre prove concrete. Anche il fatto che il termine ‘asso’ derivi dal latino aes (asse) che indica proprio le monete in questione, viene considerato una forte prova dai fautori di questa rivoluzionaria interpretazione.

I semi delle carte

Una evidente variazione delle carte moderne riguarda i semi utilizzati. I vari semi prendono il nome dal paese di origine, ma il loro uso non coincide necessariamente con i confini nazionali. Le carte da gioco italiane ad esempio, a seconda della regione, fanno uso sia di semi italiani, sia di semi spagnoli, francesi o tedeschi.

In generale i semi italiani, spagnoli e portoghesi condividono gli stessi tipi di simboli (bastoni, spade, denari e coppe) e sono collettivamente detti semi latini, ma si differenziano principalmente in come sono rappresentati e disposti i simboli delle carte di bastoni e di spade. Nei semi italiani le spade sono ricurve e disposte in modo da incrociarsi, in quelli spagnoli e portoghesi sono dritte. AI bastoni dei semi italiani sono sottili e dritti, mentre quelli dei semi spagnoli e portoghesi sono nodosi randelli. Inoltre mentre nei semi italiani e portoghesi spade e bastoni sono disposti in modo da intrecciarsi, in quelli spagnoli si intrecciano.