Disoccupazione Atlantic City in crescita anche fuori dai casino

L’idea dei legislatori del New Jersey che vorrebbero espandere ulteriormente il mercato dei casinò, con l’apertura di nuove case da gioco a nord di Atlantic City stride e non poco di fronte alla situazione che la seconda città del gioco d’America sta vivendo con tassi di disoccupazione in continua crescita sia nelle case da gioco che nel resto della città.

Disoccupazione Atlantic City: tutta colpa del gioco?

La risposta purtroppo è sì! Dal 2005, anno in cui la città di Atlantic City ha toccato il picco massimo di occupati con circa 154 mila unità, sono andati in fumo 22 mila posti di lavori e di questi ben 4100 solamente nell’ultimo anno. Questo ultimo dato è quello che più dovrebbe far riflettere in quanto evidenzia come se anche non vi siano più state chiusure di casino in questo periodo, le otto attuali case da gioco hanno comunque continuato a ridimensionare l’organico, segno che il settore ancora non è completamente salvo dalla crisi.

Perchè allora voler aprire altri casinò poco a nord di Atlantic City, quando la stessa economia dell’azzardo di questa Mecca del gioco fatica a reggersi e anzi continua a perdere colpi? Sicuramente si pensa che lavorando su un bacino d’utenza parzialmente diverso queste nuove case da gioco potrebbero comunque ottenere dei buoni risultati, ma secondo alcune ricerche condotte da analisti se ciò avvenisse sarebbe un ulteriore colpo per Atlantic City che vedrebbe i suoi fatturati calare ulteriormente.

Questa proposta di legge prevede che parte dei guadagni prodotti dai nuovi casino sarebbero destinati a sostenere l’economia di Atlantic City, ma gli esperti che si sono espressi a riguardo hanno dichiarato che ciò non basterebbe a colmare le perdite che si andrebbero ad accumulare e che la sopravvivenza degli otto casinò superstiti sarebbe messa in discussione.

Prima di pensare a nuove aperture, non sarebbe il caso di ridare il lustro che merita ad una città che ha ben 4 mega resort casino chiusi, ma pronti per lavorare piuttosto che spendere miliardi di dollari per costruirne di nuovi?