Vinsero 1.5 milioni di dollari ai dadi barando: 8 anni di reclusione per tre persone

A Las Vegas è finita nel peggiore dei modi l’avventura di due uomini, che avevano ideato un gran piano per vincere ai dadi. Peccato che il loro metodo fosse illegale, così come l’appoggio di due croupier, uno dei quali si è poi pentito collaborando con la polizia durante le indagini che hanno preceduto il processo. Il tutto è successo nella città del peccato fra il 2013 e il 2014, con i due personaggi in questione che erano riusciti a soffiare al casinò oltre un milione e mezzo di dollari.

Il piano 

Jeffrey Martin (noto ex giocatore di baseball) e Anthony Granito sono le due menti che hanno partorito il trucco ai danni del casinò Bellagio. I due hanno corrotto i croupier Mark Branco e James R. Cooper Junior  e così hanno potuto iniziare il loro percorso di vincite. In pratica approfittando dei vari momenti di affollamento del tavolo dei dadi, quando erano di turno i due croupier e con il floor di turno impegnato a gestire l’affluenza al tavolo, i due lasciavano cadere sul tavolo dei dollari, ma senza indicare verbalmente la loro puntata. Una volta terminato il gioco, il croupier complice assegnava loro le vincite più alte che si possono ottenere ai dadi, nonostante che loro non avessero detto alcuna giocata.

Vincite altissime per maxi guadagni

Insomma un piano davvero astuto che ha permesso ad entrambi di portare a casa in 16 mesi, la bellezza di un milione e mezzo di dollari. Nelle fattispecie si narra che Martin abbia incassato 800 mila dollari e il suo fido socio Granito poco più di 700.000 bigliettoni. Cifre davvero importanti. In pratica fingevano di aver puntato, su combinazioni assai rare dal verificarsi al tavolo e tanto alte erano le quote in caso di vittoria. In pratica sembra che abbiano vinto scommesse con probabilità complessive pari a 452 miliardi a 1. Oppure centrato hop bet (hopping bet) che paga circa 15 a 1, ben 19 volte su 230 in una singola sessione. Numeri troppo alti per essere veri.

Dadi bis

Il terzo incomodo

Ma non è stata la statistica a tradire i due uomini e loro complici, ma bensì un altro croupier, che ha iniziato ad insospettirsi quando ha visto movimenti sospetti al tavolo e vincite alte sempre a favore di questi due personaggi. Ha immediatamente avvertito il personale della sicurezza del casinò, che in collaborazione con la polizia locale, ha iniziato a tenere sotto controllo per tutto il 2014 i movimenti dei due giocatori e dei due croupier.

Prove schiaccianti

I filmati raccolti hanno dunque permesso di scoprire cosa stava accadendo ai tavoli dei dadi, con Martin e Granito più volte immortalati durante le finte puntate, sorretti appunto dai due croupier. Una volta arrestati, James R. Cooper, il secondo dipendente del casinò coinvolto nella truffa ha deciso di pentirsi aiutando così le autorità a far luce sul caso. Il giudice di Las Vegas ha emesso la sentenza che condanna a 8 anni di reclusione Martin, Granito e Branco, mentre Cooper è ancora in attesa di giudizio.Sicuramente si apriranno le porte del carcere anche per lui, ma in maniera minore, visto il suo aiuto durante le indagini.

disoccupazione atlantic city

Disoccupazione Atlantic City in crescita anche fuori dai casino

L’idea dei legislatori del New Jersey che vorrebbero espandere ulteriormente il mercato dei casinò, con l’apertura di nuove case da gioco a nord di Atlantic City stride e non poco di fronte alla situazione che la seconda città del gioco d’America sta vivendo con tassi di disoccupazione in continua crescita sia nelle case da gioco che nel resto della città.

Disoccupazione Atlantic City: tutta colpa del gioco?

La risposta purtroppo è sì! Dal 2005, anno in cui la città di Atlantic City ha toccato il picco massimo di occupati con circa 154 mila unità, sono andati in fumo 22 mila posti di lavori e di questi ben 4100 solamente nell’ultimo anno. Questo ultimo dato è quello che più dovrebbe far riflettere in quanto evidenzia come se anche non vi siano più state chiusure di casino in questo periodo, le otto attuali case da gioco hanno comunque continuato a ridimensionare l’organico, segno che il settore ancora non è completamente salvo dalla crisi.

Perchè allora voler aprire altri casinò poco a nord di Atlantic City, quando la stessa economia dell’azzardo di questa Mecca del gioco fatica a reggersi e anzi continua a perdere colpi? Sicuramente si pensa che lavorando su un bacino d’utenza parzialmente diverso queste nuove case da gioco potrebbero comunque ottenere dei buoni risultati, ma secondo alcune ricerche condotte da analisti se ciò avvenisse sarebbe un ulteriore colpo per Atlantic City che vedrebbe i suoi fatturati calare ulteriormente.

Questa proposta di legge prevede che parte dei guadagni prodotti dai nuovi casino sarebbero destinati a sostenere l’economia di Atlantic City, ma gli esperti che si sono espressi a riguardo hanno dichiarato che ciò non basterebbe a colmare le perdite che si andrebbero ad accumulare e che la sopravvivenza degli otto casinò superstiti sarebbe messa in discussione.

Prima di pensare a nuove aperture, non sarebbe il caso di ridare il lustro che merita ad una città che ha ben 4 mega resort casino chiusi, ma pronti per lavorare piuttosto che spendere miliardi di dollari per costruirne di nuovi?

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